Il 23 Giugno 1894 ad Hoboken nasceva Alfred Kinsey e noi tuttз di Cactus Psicologia non possiamo far altro che rendergli omaggio: ti auguriamo uno splendido compleanno, ovunque tu sia.
Non vi nascondo che mi piacerebbe prendere un caffè con Alfred seguito da una bella passeggiata, avrei tante cose da chiedergli.
Forse la prima sarebbe “Dove hai trovato la forza, essendo nato in un contesto familiare e sociale così rigido, di condurre i tuoi studi sulla sessualità portando avanti delle idee così innovative?”.
Ad oggi, quelle che Kinsey aveva teorizzato, e poi dimostrato, possono sembrare delle cose per alcunз scontate e banali, ma se lo collochiamo nell’epoca storica in cui ha vissuto non lo sono per nulla.
La seconda domanda sarebbe “Lo sai che nel 2021 usiamo ancora la tua scala degli orientamenti sessuali? Io stessa l’ho usata svariate volte nelle mie lezioni e nei miei corsi, quanto è soddisfacente sapere che dopo essere stato “perseguitato” nella tua epoca, qui sei considerato uno dei più grandi studiosi della sessualità?”.
Facciamo un passo indietro: all’epoca di Alfred Kinsey, quando l’omosessualità era considerata una malattia, la sessualità veniva vista come un atto puramente finalizzato alla procreazione e un rapporto sessuale al di fuori del matrimonio era impensabile.
Come avrete intuito dalla prima domanda che ho posto ad Alfred nel nostro caffè immaginario, egli nacque all’interno di una famiglia estremamente rigida che lo educò a una visione della sessualità repressa, difatti Kinsey iniziò la sua carriera come biologo prendendo un dottorato in seguito ad uno studio effettuato sulle vespe.
Nel 1936, i suoi studi e i suoi interessi presero una direzione estremamente diversa, quando iniziò a porsi delle domande sulla sessualità dell’uomo e della donna, sulla masturbazione, sul sesso prima del matrimonio e sugli orientamenti sessuali.
Il desiderio principale di Kinsey era quello di scardinare i taboo presenti nella cultura del suo tempo che vedevano la sessualità come unicamente finalizzata alla riproduzione all’interno di una coppia eterosessuale sposata: qualunque cosa andasse fuori da questo schema e prendesse in considerazione il piacere sessuale era considerata inammissibile.
Ma a Kinsey piacevano le sfumature, non riusciva a vedere il grande mondo della sessualità rinchiuso in una scatoletta fatta di stereotipi e di pregiudizi, e per questo noi lo ringraziamo moltissimo.
Qui ha inizio uno dei più grandi studi sulla sessualità della storia: attraverso un questionario che indagava moltissime aree della sessualità, vennero intervistate 18.000 persone negli Stati Uniti.
I risultati ottenuti sostenevano fortemente ciò che Kinsey ipotizzava e qui di seguito vi riporto alcune delle percentuali che emersero: il 92% degli uomini e il 62% delle donne dichiarò di essersi masturbatə almeno una volta nella propria vita; l’84% degli uomini e il 50% delle donne aveva avuto rapporti sessuali prima del matrimonio; il 37% degli uomini e il 13% delle donne aveva raggiunto un orgasmo insieme ad una persona del suo stesso sesso.
I dati vennero raccolti all’interno del Kinsey Report, che costò al mio amico di caffè e passeggiate immaginari Alfred, innumerevoli accuse che portarono alla revoca dei finanziamenti destinati ai suoi progetti.
Un suo lascito importante che ha precorso i tempi è la famosa scala Kinsey degli orientamenti sessuali. Come vi accennavo prima, ad Alfred piacevano le sfumature: difatti ciò che ipotizzava è che la dualità eteresossesuale-omosessuale non rispecchiasse l’orientamento sessuale di tutte le persone, ma che esistessero tanti modi differenti di vivere ed esprimere la propria sessualità.
La scala Kinsey è composta da punteggi che vanno da 0 (esclusivamente eterosessuale) a 6 (esclusivamente omosessuale) con un punteggio centrale che rappresenta la bisessualità ed altre 4 sfumature, di cui due tendono maggiormente all’eterosessualità e le restanti due tendono maggiormente all’omosessualità. Inoltre, Kinsey aveva introdotto un importante concetto con il “grado X” e cioè la possibilità che una persona non si sentisse rispecchiata in nessuno dei sette punteggi, non provando nessun tipo di attrazione sessuale nei confronti di persone dello stesso sesso o del sesso opposto.
Intanto, mentre in questa dimensione vi raccontavo qualcosa sulla vita e sugli studi di quest’uomo, nella mia fantasia la mia passeggiata con Kinsey è terminata. Avrei ancora tante cose da chiedergli, ma c’è un limite a tutto, anche all’immaginazione.
Prima di congedarci lo abbraccio, gli auguro ancora una volta buon compleanno e lo ringrazio dal profondo del mio cuore per due motivi: il primo è che nella mia fantasia il Covid non è mai entrato nelle nostre vite – e quindi posso abbracciare chi mi pare e piace -; il secondo è per aver lottato non solo per se stesso ma anche per tutte le generazioni future affinché la sessualità potesse essere tirata fuori da quella piccola scatoletta fatta di pregiudizi, stereotipi e dualismi, rendendo tuttз noi un po’ più liberз.
Roberta Tiani