Noi non sappiamo ciò che vogliamo ma siamo pronti a mordere qualcuno per ottenerlo
Will Rogers
La newsletter di Cactus nasce dal desiderio di condividere le nostre riflessioni ma anche di integrarle con quelle che ci arrivano dall’esterno. Vi ringraziamo per i contributi che generosamente ci state inviando e vi proponiamo quello di Valeria che ci ha ispirato per questo numero.
Cactus
“Mentre attraversavo una Torino insolita, deserta e vuota mi sono detta che è stato bello poter desiderare e stare nella dimensione del piacere insieme ad un paziente, sognare qualcosa che non c’è e regalarcelo a vicenda. Con il coronavirus sentiremo sì delle mancanze ma chi lo sa non sia la strada utile per ritornare a desiderare la dimensione del piacere.”
Link al testo integrale.
Non ricordo quando per la prima volta ho sentito che paura e desiderio sono collegati.
Mi ricordo dove, la mia scuola, dove tanti pezzi unendosi prendono forma.
Mi ricordo quanto mi ha colpito, come mi ha colpito.
Un iceberg si è staccato e io sono il mare. Il tonfo che fa subito è gran cosa, ma sono le onde che fanno davvero impressione: percorrono tutto l’oceano, magari lente, ma non ne risparmiano un centimetro.
Presto o tardi l’effetto arriva ovunque.
Paura e desiderio sono facce della stessa medaglia.
Ma che vuol dire? Il mio cervello si è domandato, e così ho cominciato a ragionare.
Il tonfo è forte, per un attimo mi scordo che sono il mare, che non può farmi male: penso solo a proteggermi.
Comincio a spiegare, mi spiego, mi distraggo, mi compiaccio del mio elucubrare.
A livello neurobiologico, paura e desiderio condividono gran parte dei circuiti neurali.
Scientificamente fila, ha senso: che sollievo, penso, questa informazione ha superato il test.
La mente si placa, è soddisfatta, le onde continuano a viaggiare.
Non puoi sentire il desiderio, se non sai permetterti la paura.
Ma io non sento mai paura, ne faccio un gran vanto.
Com’è possibile che possa aver mentito così tanto a me stesso?
Agli altri sì: già fatto.
Certo però che è da tempo che mi interrogo che ogni volta che vado verso qualcosa, qualcuno che mi piace, mi attrae, ogni volta che sono coinvolto, nell’intimità, proprio quando sento l’emozione crescere mi blocco o me ne vado.
O divento stronzo.
Cosa fanno gli animali quando hanno paura, pensa cretino è roba che hai studiato, allora che fanno si fingono morti, scappano oppure aggrediscono. Sì, sì giusto così. Non me ne vogliate male e non ridete di me: quando vado in ansia divento deficiente.
Paura e desiderio sono le emozioni che fanno muovere: l’una allontana, l’altra attrae.
La paura è una gran brutta bestia: trattieni il respiro, tendi i muscoli, i sensi si focalizzano sul pericolo, il corpo si anestetizza. Le mani sudano. Non è un granché per muoversi liberi nel mondo.
Com’era quella immaginetta che ho letto su Facebook? “Il coraggio è l’ansia sostenuta dalla paura”.
E l’ansia è la paura della paura quindi…Ho deciso che sarei diventato coraggioso, e che di lì in avanti il desiderio sarebbe stato la mia guida.
Proposito difficile da attuare, ci sono ostacoli e fregature. Innanzitutto, ora sento la paura e spesso continuo a darle ascolto.
Del resto non ha sempre torto.
E poi farsi guidare dal desiderio è una gran responsabilità, devi ascoltare te stesso e l’altro di fronte a te, il meglio che puoi! Non è un cammino facile.
Però ne vale la pena. Le onde continuano a solcare il mare, indietro non si vuol tornare.
Larsen
Il desiderio di vedere oltre, di andare oltre i muri e in questo momento di andare oltre il muro di casa nostra.
Cosa c’è aldilà del muro? Qualcuno come noi? Quello che desideriamo?
Una favola bellissima per grandi e piccoli di Lucia Salemi che potete leggere qui e di cui vedete un anteprima nella nostra copertina.
“Il desiderio
è la cosa più importante
è l’emozione del presente
è l’esser vivi in tutto ciò che si può fare
non solo nell’amore”
Giorgio Gaber – Il desiderio