Di tanto in tanto bisogna dar riposo all’animo, affinché poi sia più sveglio nel pensare.
Fedro
– In copertina Joan Mirò – Cane che abbaia alla luna – 1926 –
Amic*, dopo avervi accompagnato dalla turbolenza della chiusura al giubilo della riapertura, abbiamo deciso di prenderci una pausa.
La nostra prima newsletter parlava dell’obbligo di fermarsi, imposto dal contesto esterno, a oggi sentiamo che fermarsi è un bisogno e quindi una scelta.
Noi Cactus torneremo rigenerati e più pungenti che mai a Settembre e saremo grassamente contenti di ripartire dagli spunti che avrete voglia di condividere con la nostra comunità vegetale. Per idee e condivisioni nate durante i vostri spritz on the beach non esitate a scriverci a cactus.psicologia@gmail.com Vi auguriamo una buona estate!
Cactus
Fermarsi per riposare, dicono le parole crociate. 9 lettere.
RI – FIA – TA – RE.
Riprendere fiato. Riprendersi il fiato.
Vero, quando sei stanco ti manca il respiro; forse perché non riesci a stare dietro a tutto.
E allora corri, ma mica lo sai dove, e perché.
Oltretutto, quando corri non sei attento, spesso sbatti il mignolo del piede in uno spigolo e ti cadono le cose dalle mani.
E allora ti innervosisci e mentre cerchi di sbattere il pugno sul tavolo per sfogarti, fai cadere il vaso. Di vetro. Pieno d’acqua. E fiori morti. Puzzolenti. E devi pulire.
A quel punto hai due vie:
A. Continuare in questo circolo di sfighe autoalimentate.
B. Fermarti un attimo, anzi due. O magari un giorno, o una settimana. E riprendere fiato.
E allora scegli B. Ti sdrai sul divano, chiudi gli occhi, e fai partire una canzone.
Inspira.
Espira.
Inspira.
Espira.
Il Becca
Fermarsi richiede una presa di posizione, come quando il mio cane durante la passeggiata punta le zampette per terra e poi si siede. Sembra dire: basta, fermiamoci qua.
È una presa di posizione insolita, che non punta in avanti a muso duro ma a poggiare il sedere per terra e distendere la mente.
Mi ricorda la capacità negativa di cui ha parlato Wilfred Bion (1897-1979), psicoanalista metà inglese metà indiano, che parla di un fare che è più un astenersi dal fare.
Me lo vedo Bion in vacanza in ciabatte che mi dice: fermati, lascia che le cose vadano senza il tuo costante sforzo di stare sul pezzo, di capire tutto, di vivere tutte le esperienze possibile.
Stai nel limite,
stai ferma,
stay in vacanza.
Quelpostoche
Questa estate dovrei sfruttare le vacanze per scrivere la tesi di dottorato, la quarta tesi che porta il mio nome – non so, mi chiedo quanto fosse necessario conseguire un altro titolo.
Inoltre, dovrei sfruttare le vacanze per fare analisi statistiche raffinate sui dati raccolti durante il Covid – meglio farlo ora che quando ricominceranno le lezioni o a ridosso della consegna della tesi.
Però dovrei sfruttare le vacanze anche per dedicarmi a quei progetti che porto avanti per piacere – non posso non farlo ora, durante l’anno non ho mai abbastanza tempo per pensarci.
E perché no, dovrei sfruttare le vacanze anche per studiare un pochino – sempre perché nei periodi di lavoro lo spazio da dedicare allo studio è troppo poco.
Ma le vacanze non dovrebbero essere, in armonia con la loro etimologia (dal latino vacantia: participio presente plurale neutro di vacare, cioè essere vuoto, libero) libertà?
Io non voglio sfruttare le mie vacanze, voglio viverle.
In questo momento sono già in vacanza: se state leggendo vuol dire che in qualche modo sono riuscita a inviare queste righe.
Perché qui non prende il telefono, non si possono scaricare né inviare le foto su whatsapp, non si può scrollare Instagram, il segnale è troppo debole per ricevere le mail.
Posso non essere raggiunta, posso non essere vista mentre non sfrutto le mie vacanze.
Finalmente mi posso fermare.
Prenditi tempo per pensare,
perché questa è la vera forza dell’uomo.
Prenditi tempo per leggere,
perché questa è la vera base della saggezza.
Prenditi tempo per pregare,
perché questo è il maggior potere sulla terra.
Prenditi tempo per ridere,
perché il riso è la musica dell’anima.
Prenditi tempo per perdonare,
perché il giorno è troppo corto per essere egoisti.
Prenditi tempo per amare ed essere amato,
è il privilegiodato da Dio.
Prenditi tempo per essere amabile,
questo è il cammino della felicità.
Prenditi tempo per vivere!
Pablo Neruda